Il chitarrista Matt Cressey è nato nella città dell’acciaio di Scunthorpe nel nord-est dell’Inghilterra nel 1971. Ha imparato a suonare la chitarra all’età di 13 anni da suo padre musicista che suonava in diversi gruppi di Country & Western di successo e grazie alla condivisione della camera da letto con un fratello maggiore che era ed è ancora un teddy boy … i suoi interessi musicali sono vari e formati fin dalla giovane età.
Il primo gruppo è arrivato all’età di 14 anni, una garage rock band con alcuni amici. Insieme hanno prodotto un paio di canzoni originali, alcuni concerti, una cassetta demo ed…. alcuni vicini di casa infastiditi!
Il secondo gruppo è nato dopo la scuola superiore, The Chill, con il quale ha girato vari club e pub del nord dell’Inghilterra per la riproduzione di rock n roll e classici moderni. Ciò gli ha permesso di affinare le proprie abilità di suonare. La band si sciolse nel ’91 quando Matt si arruolò nell’aeronautica militare RAF per la Regina ed il paese.
A 20 anni, non molto tempo dopo la firma per il servizio militare, Matt viene trasferito lontano da casa andando a vivere nella città di Norwich, dove ha incontrato un gruppo di amici con la stessa passione per la musica. Insieme decisero di creare una band, i Lardy. Ben presto il gruppo riscosse molto successo, soprattutto artisticamente poiché la maggior parte delle canzoni erano materiale originale, venivano eseguite poche cover durante i concerti.
I Lardy hanno girato l’Inghilterra esibendosi in famosi club di Londra come The Dublin Castle a Camden e la famosa Hope and Anchor a Islington. Un CD auto finanziato dal titolo “Who wants to kiss a fish?” è stato registrato e prodotto dalla band ed ha venduto molte copie, con emissioni su qualche radio e TV.
I Lardy si sciolsero dopo qualche anno e nel 2005 Matt si trasferiva in Italia per vivere con l’amore della sua vita , sua moglie, che aveva incontrato in Puglia nel ’94 durante una missione di guerra in Bosnia.
Seguirono diversi anni senza un gruppo …. anche se una chitarra gli è sempre stata vicino!
Attualmente, dopo essere stato membro dei “1113” ha seguito Max Bottini nella sua avventura di solista, con un apporto fondamentale in quanto autore principale delle musiche.
Influenze principali di Matt sono Peter Green, Muddy Waters, Freddie King, JJ Cale, Lynyrd Skynyrd e Free.
Max Bottini (Il Colonnello)
VocalistAd Music composer
Sempre misteriosa l’origine di una vocazione, in genere si tratta di un gioco del caso, di un’alchimia che combina elementi disparati per comporre una singolarità: un peculiare modo d’essere che diventerà il nostro. James Hillman in proposito parla di daimon, di un’indole fondamentale che, irresistibile, ci orienterebbe lungo le vie della vita. Non a caso Max Bottini, prima di sperimentare la musica, ha sperimentato la vita, seguendo la vocazione per l’avventura, i viaggi e le permanenze in luoghi – spesso incredibili – sparsi tra America Africa e Asia, per provarle tutte e assaggiare tutto il gusto delle cose. Anche del pericolo. E’ anche da qui che nasce la sua musica, lo spirito che anima i testi delle sue canzoni. Ma c’è dell’altro, ovviamente. Se gli chiedi di raccontare qualcosa sulla sua formazione, ti dice che nell’infanzia su di lui hanno influito il nonno teatrante – vincitore del premio Maschera Oro – e la nonna Spinazitt mezzosoprano alla Scala di Milano e, a sedici anni, l’incontro con il batterista Massimo Minoia. Precisando poi che il suo amore per la musica deve molto a tanti altri: ai Bill Haley, Jerry Lee Lewis, a Elvis e ai classici del rock delle origini, tipo John Lee Hooker, B.B.King e Fats Domino. Ma, puntiglioso, non trascura di citarti il country & western e altresì le musiche ascoltate per le strade e nei locali di Veracruz. Meravigliose, come il profumo di vaniglia, ti assicura. Infine Max non dimentica di infilarti nell’elenco dei debiti di riconoscenza i cantautori italiani, quelli della scuola milanese, romana e bolognese (Jannacci, Califano, Dalla, etc etc.), e, last but non least, quelli conosciuti nella sua Livorno, la città dove vive, quali Line Marsa, Ciampi, Rondelli, Appino e dei Caproni, Fattori, Modigliani, Mascagni, Aldo Santini...
E proprio a Livorno avverrà l’incontro decisivo, quello con il pianista Andrea Chiesa, assieme al quale darà vita al duo Furti e Bottini in Chiesa (brand formidabile) e inizierà la sua avventura di cantante e autore. Sappiamo dagli amici che Max, da adolescente assai vivace, spesso intonava le hit parade del momento rivelando un talento istintivo, ma la voglia di fare sul serio gli è venuta dopo, dopo una lunga sedimentazione di esperienze, proprio con il Maestro Chiesa che ha fissato sullo spartito le sue prime composizioni e accompagnato nelle prime incisioni. L’altro musicista di riferimento con cui Max Bottini ha collaborato e collabora è il chitarrista e compositore Mattew Cressey, che con il sound della sua chitarra ha dato un nuovo impulso alla musica del Nostro.
Sono nati cosi l’album Dedo, con l’accompagnamento dei 1113 e il relativo video (https://www.youtube.com/watch?v=asui7eLZhNU) – e l’album da solista “Nuoce alla Salute”, in collaborazione di M. Cressey (www.reverbnation.com/mattcressey) e produzione artistica di Andrea Pacchetti (www.360musicfactory.it).
Ora Max Bottini ha tre progetti in ballo: due video e un nuovo albun oltre ad una serie di concerti che vedranno la luce durante il 2018
Gianni Spizzo, genn. 2018