Paul (Gizz) Martinez
Rock / Latin / Country Rock
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hi i'm ready to listen to something interesting. I wait for you
Sempre misteriosa l’origine di una vocazione, in genere si tratta di un gioco del caso, di un’alchimia che combina elementi disparati per comporre una singolarità: un peculiare modo d’essere che diventerà il nostro. James Hillman in proposito parla di daimon, di un’indole fondamentale che, irresistibile, ci orienterebbe lungo le vie della vita. Non a caso Max Bottini, prima di sperimentare la musica, ha sperimentato la vita, seguendo la vocazione per l’avventura, i viaggi e le permanenze in luoghi – spesso incredibili – sparsi tra America Africa e Asia, per provarle tutte e assaggiare tutto il gusto delle cose. Anche del pericolo. E’ anche da qui che nasce la sua musica, lo spirito che anima i testi delle sue canzoni. Ma c’è dell’altro, ovviamente. Se gli chiedi di raccontare qualcosa sulla sua formazione, ti dice che nell’infanzia su di lui hanno influito il nonno teatrante – vincitore del premio Maschera Oro – e la nonna Spinazitt mezzosoprano alla Scala di Milano e, a sedici anni, l’incontro con il batterista Massimo Minoia. Precisando poi che il suo amore per la musica deve molto a tanti altri: ai Bill Haley, Jerry Lee Lewis, a Elvis e ai classici del rock delle origini, tipo John Lee Hooker, B.B.King e Fats Domino. Ma, puntiglioso, non trascura di citarti il country & western e altresì le musiche ascoltate per le strade e nei locali di Veracruz. Meravigliose, come il profumo di vaniglia, ti assicura. Infine Max non dimentica di infilarti nell’elenco dei debiti di riconoscenza i cantautori italiani, quelli della scuola milanese, romana e bolognese (Jannacci, Califano, Dalla, etc etc.), e, last but non least, quelli conosciuti nella sua Livorno, la città dove vive, quali Line Marsa, Ciampi, Rondelli, Appino e dei Caproni, Fattori, Modigliani, Mascagni, Aldo Santini... E proprio a Livorno avverrà l’incontro decisivo, quello con il pianista Andrea Chiesa, assieme al quale darà vita al duo Furti e Bottini in Chiesa (brand formidabile) e inizierà la sua avventura di cantante e autore. Sappiamo dagli amici che Max, da adolescente assai vivace, spesso intonava le hit parade del momento rivelando un talento istintivo, ma la voglia di fare sul serio gli è venuta dopo, dopo una lunga sedimentazione di esperienze, proprio con il Maestro Chiesa che ha fissato sullo spartito le sue prime composizioni e accompagnato nelle prime incisioni. L’altro musicista di riferimento con cui Max Bottini ha collaborato e collabora è il chitarrista e compositore Mattew Cressey, che con il sound della sua chitarra ha dato un nuovo impulso alla musica del Nostro. Sono nati cosi l’album Dedo, con l’accompagnamento dei 1113 e il relativo video (https://www.youtube.com/watch?v=asui7eLZhNU) – e l’album da solista “Nuoce alla Salute”, in collaborazione di M. Cressey (www.reverbnation.com/mattcressey) e produzione artistica di Andrea Pacchetti (www.360musicfactory.it). Ora Max Bottini ha tre progetti in ballo: due video e un nuovo albun oltre ad una serie di concerti che vedranno la luce durante il 2018 Gianni Spizzo, genn. 2018
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